LA STORIA DELLA PINSA
Conosciamo tutti il quesito proverbiale “È nato prima l’uovo o la gallina?”.
Gli amanti della pizza si pongono una domanda simile: è nata prima la pizza o la pinsa romana?
Che cos’è la pinsa?
La pinsa è un alimento contadino, nato per utilizzare i resti delle farine avanzati dalla panificazione o dalla vendita. Erano le parti più grezze che, però, i contadini dell’epoca non potevano permettersi di sprecare.
Fu così che nacque la pinsa: un mix di scarti di farine, acqua e lievito madre a lunga lievitazione. In origine era simile a una focaccia croccante e leggera e veniva condita solo con olio, un pizzico di sale e salvia. La forma era la stessa di adesso: allungata a formare una sorta di ovale.
Il mix di farine era composto da frumento, soia e riso. Questo, unito a una grande quantità di acqua (75/80%), permetteva di creare un impasto molto digeribile. A questa particolare caratteristica contribuiva anche l’uso del lievito madre e la caratteristica lunga lievitazione (ben oltre le 24 ore, a volte anche fino a 150).
Le origini della pinsa e del suo nome
Abbiamo notizie delle origini della pinsa grazie alle menzioni che possiamo trovare nella letteratura antica.
Ad esempio, nel libro VII dell’Eneide di Virgilio si racconta l’arrivo di Enea nel Lazio dopo il lungo viaggio da Troia. Enea e i suoi compagni di viaggio sono affamati e stremati e vengono accolti dal re locale con un banchetto di cibi tipici locali. Tra questi, una “gran forma di focaccia”, non rotonda ma allungata. Questa citazione viene ritenuta la prima testimonianza storica della pinsa.
Virgilio la descrive come un piatto povero, proveniente da farine grezze semplicemente impastato con acqua e sale e cotto in forno con erbe aromatiche. La chiama “focaccia” poiché le forme di pinsa prima di essere cotte hanno un impasto ricco di alveolature.
Un’altra prova delle origini romane della pinsa proviene dal suo nome: pinsa deriva dal verbo latino pinsère che significa “allungare”.
Come si è evoluta la pinsa nella storia
Al giorno d’oggi la pinsa non è più una semplice focaccia di farine grezze condita poveramente, ma un prodotto di qualità lavorato con farina (00 e 0) e crusca di grano, mangiato in tante varianti e combinazioni, che si sposa benissimo con altri ingredienti della nostra tradizione e con molte ricette diverse che sono nate nelle varie regioni italiane.
Ed è proprio così che la pinsa originale si è evoluta nel tempo: viaggiando tra le regioni ha incontrato popoli e culture diverse che hanno dato il loro contributo creando infinite varietà e contaminazioni. Secondo molti, fu proprio questa l’origine della pizza napoletana.
Oggi la pinsa romana è un punto fermo della panificazione italiana. La sua anima non è cambiata: pochi e semplici ingredienti e una lunga lievitazione, ma il risultato finale può cambiare in base alla regione o alla provincia in cui vi trovate e agli ingredienti tipici della loro tradizione culinaria.
Il rispetto delle sue origini e della tradizione sono anche alla base di Che Pinsa!, la nostra pinsa surgelata che vi permette di provare le stesse sensazioni dei contadini romani addentando la croccante crosta e assaporando il suo indimenticabile profumo.